Tom Perry

I colori predominanti nelle collezioni primavera-estate

I colori predominanti nelle collezioni primavera-estate

I colori predominanti nelle collezioni primavera-estate

Ogni stagione ha i suoi codici visivi. La primavera-estate 2024 non fa eccezione. Che si tratti di moda urbana, di capi da passerella o di scelte strategiche per il guardaroba professionale, i colori della bella stagione riflettono segnali culturali, mutamenti sociali e stati d’animo collettivi. Ma quali tonalità dominano quest’anno, e perché? Facciamoci strada tra palette, vibrazioni cromatiche e scelte stilistiche per capire cosa c’è davvero dietro ai colori che vestiremo nei prossimi mesi.

Tendenze cromatiche 2024: perché contano

I colori non sono mai solo estetica. Sono strumenti di comunicazione visiva. Parlano di tempo libero, di stati mentali e perfino di riposizionamento professionale. Nella moda, in particolare, la scelta cromatica incide sulla percezione del brand, sull’umore del consumatore e sulla capacità di distinguersi (o integrarsi) in un contesto.

Quest’anno, le collezioni primavera-estate oscillano tra due poli visivi: da un lato, toni energici e vitaminici che celebrano la libertà ritrovata post-pandemia; dall’altro, sfumature naturali e rilassanti, frutto di una crescente attenzione alla sostenibilità, al benessere mentale e a un’estetica più autentica. Questa dualità non è un caso. È una fotografia delle nostre vite ibride, tra presenza e remoto, tra viaggi e radicamento, tra ambizione e introspezione.

I colori più presenti sulle passerelle

Analizzando più di cinquanta sfilate internazionali — da Milano a Copenaghen, da New York a Parigi — emergono chiaramente cinque colorazioni protagoniste. Ecco le più ricorrenti.

Queste scelte non sono arbitrarie. Rispondono a una logica di identità visiva, di desiderio del consumatore e di strategia di posizionamento. Ma anche alla necessità di stimolare emozioni positive in un contesto globale ancora incerto.

Colori e psicologia: quello che i brand sanno (e usano)

Ogni colore ci trasmette qualcosa — anche se inconsciamente. I designer e i responsabili marketing lo sanno molto bene. Il verde rassicura, il rosso stimola l’energia, il giallo attira l’attenzione, il blu incoraggia la fiducia. E il grigio? Rafforza l’idea di equilibrio ed eleganza senza voler primeggiare.

Questo uso strategico del colore è particolarmente evidente nelle capsule collection che mixano moda e tecnologia, come le collaborazioni tra Nike e Jacquemus o i capi Activewear firmati Uniqlo. Qui vediamo dominare tonalità che si connettono con l’idea di performance, concentrazione e vitalità — senza mai dimenticare lo stile.

Dal guardaroba alla comunicazione: come usare questi colori nella vita reale

La domanda che spesso ci si pone è: “Va bene, ma io come li inserisco nel mio stile?” Resta valido un principio: ogni colore è potente quando è coerente con chi siamo e come ci muoviamo nel mondo. Tradotto: non bisogna rincorrere la tendenza, ma interpretarla.

Alcuni consigli utili:

La vera chiave per integrare i colori di stagione? Pensare in termini di energia e non solo di estetica. Cosa vuoi trasmettere? Sicurezza, apertura, energia, serenità? Scegli in base a questo.

Dove moda e business si incontrano

Non sottovalutiamo un dettaglio: i colori funzionano anche nella sfera professionale. Una scelta cromatica sensata può rafforzare la tua presenza in una riunione, migliorare il ricordo visivo durante un pitch o semplicemente aiutarti a sentirti più in controllo.

Un esempio concreto: durante un recente evento di networking in ambito startup a Roma, ho osservato una netta prevalenza di completi chiari, con dettagli rosso acceso o blu ceruleo. Nessuno indossava il nero. Il motivo è semplice: il nero comunica autorità, ma anche rigidità. I professionisti più freschi oggi puntano su colori che raccontano apertura e movimento. E funziona. Anche nel business, la percezione è (quasi) tutto.

Colori e viaggi: la nuova grammatica visiva del nomadismo

Chi viaggia — per lavoro o piacere — ha già capito che adattarsi a contesti diversi passa anche per ciò che si indossa. I colori non sono solo cultura visiva, ma anche strumento di connessione. A Marrakesh, il rosso papavero sembra quasi naturale. A Copenaghen, il grigio perla è la norma. In Sicilia, il giallo limone è quasi d’obbligo.

Un suggerimento pratico per chi vive a cavallo tra continenti: creare una mini-capsule da viaggio partendo da una base neutra (grigio + sabbia) e inserire uno o due colori accesi tra quelli di stagione per personalizzare gli outfit a seconda del contesto. Funziona a Lisbona come a Tokyo.

L’evoluzione cromatica da guardare con attenzione

Un’ultima nota di osservazione. Stanno emergendo nuove tonalità ibride che potrebbero guadagnare terreno nella seconda parte dell’anno: pesca opaco, lavanda grigiastra, marrone terracotta e persino accenni di rame satinato. Non sono dominanti ora, ma diversi designer le stanno testando. Come sempre, chi capisce queste micro-tendenze in anticipo si posiziona un passo avanti, sia nello stile personale che nella strategia visuale del proprio brand.

In definitiva, la primavera-estate 2024 ci sfida a essere selettivi, consapevoli e strategici anche nella scelta dei colori. Perché vestire bene non significa solo allinearsi ai trend — significa usarli per raccontare qualcosa di autentico. E oggi più che mai, autenticità e stile vanno a braccetto.

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